La Spagna è sulla strada giusta per produrre energia pulita nei trasporti attraverso l’elettrificazione e per rendere il sistema dei trasporti più efficiente dal punto di vista energetico attraverso il trasferimento modale e una minore mobilità. Tuttavia, rimane qualche margine di miglioramento.
La Spagna ha saggiamente incluso nel progetto PNEC la decisione di eliminare i biocarburanti da soia e palma nel 2025, ma la decisione deve ancora essere approvata.
Sta inoltre fissando limiti più bassi per i biocarburanti di prima generazione e optando per l’elettrificazione dei trasporti.
Tuttavia, il PNEC sostiene erroneamente che il settore del trasporto merci su strada sia un settore difficile da decarbonizzare attraverso l’elettrificazione diretta, il che è completamente sbagliato. Inoltre, fa ancora affidamento sul GNL e sul biometano per le navi, minando il potenziale di produzione nazionale di ammoniaca elettronica ed e-metanolo.
Non ci sono prove sufficienti che le misure previste consentiranno alla Spagna di recuperare il ritardo accumulato nell’elettrificazione del trasporto stradale.
Il Piano contiene un buon livello di informazioni, elenca quali misure sono aggiuntive rispetto al vecchio PNEC e identifica le autorità nazionali responsabili dell’attuazione della politica o misura. Tuttavia, non è sempre chiaro dal Piano quale struttura di governance sia in atto per monitorare la realizzazione di quanto pianificato. Si possono tuttavia individuare alcuni esempi di buona governance (ad esempio l’istituzione di una task force per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica).
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Per gentile concessione di Trasporti e Ambiente.
Notizie correlate ma deludenti in Italia:
Il nuovo Piano Energia e Clima dell’Italia: fatti, cifre e raccomandazioni per i trasporti
Il PNEC aggiornato rivela riduzioni insufficienti delle emissioni, scelte energetiche inefficienti, un divario di investimenti verdi e una governance imperfetta.
Nonostante si sostenga che gli scarsi risultati siano dovuti agli obiettivi irrealistici del vecchio Piano, l’Italia è padrona delle sue sventure. Uno dei motivi di queste insufficienze è che l’Italia procede con gli occhi bendati, senza una visione a lungo termine sulla decarbonizzazione. L’assenza di un obiettivo nazionale di neutralità climatica e di una legge nazionale sul clima potrebbe spiegare lo scarso senso di orientamento, coerenza e coerenza in tutto il PNEC.
La mancanza di una strategia complessiva si riflette perfettamente nella difficoltà del Paese a pianificare adeguatamente l’utilizzo delle risorse e dei vettori energetici nelle diverse componenti del settore dei trasporti.
Il sintomo principale dell’arretratezza dell’Italia è riscontrabile nella situazione dei trasporti su strada. Ci sono alcuni elementi positivi nel Piano. Ma l’Italia sta scommettendo sui cavalli sbagliati per il suo futuro mix energetico, soprattutto nel settore dei trasporti.
La buona notizia è che l’Italia è ancora in tempo per fare un’inversione di tendenza. Maggiori informazioni dal nostro briefing allegato.
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